Spunto letterario a tema identità

“L’identità” di Milan Kundera è un romanzo che esplora i temi della percezione del sé e delle relazioni umane. La storia segue Chantal e Jean-Marc, una coppia che affronta una crisi. Kundera mescola introspezione filosofica e narrazione, creando un’opera che invita il lettore a riflettere sulla natura dell’identità personale e delle connessioni interpersonali. La prosa elegante e le profonde riflessioni rendono questo libro un’esperienza di lettura affascinante e stimolante.

Ma contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.

Milan Kundera, L’identità, Adelphi, collana “Gli Adephi”, 2001

Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, in cui l’identità dell’altro si cancella, mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. Questo avviene anche all’interno di una coppia – anzi, soprattutto in una coppia, perché chi ama teme sopra ogni altra cosa di «perdere di vista» l’essere amato. Con la sua arte stupefacente della dilatazione e variazione dell’attimo significativo, Kundera ha fatto di questa situazione, con il vago senso di panico che ad essa si accompagna, il tessuto stesso del suo nuovo romanzo. Qui la brevità si congiunge all’intensità e un istante di smarrimento segna l’avvio di una vicenda labirintica nel corso della quale il lettore sarà costretto a varcare più volte la frontiera fra il reale e l’irreale – o fra ciò che accade nel mondo esterno e ciò che una mente elabora in solitudine. Soltanto Kundera, fra gli scrittori di oggi, poteva riuscire a trasformare una percezione così segreta e sconcertante in materia romanzesca e a farne uno dei suoi libri più alti, dolorosi e illuminanti. E infine, a sorpresa, un romanzo d’amore.
«Di questo ultimo libro, intiepidito dalla luce rosea della vecchiaia, posso dire soltanto una parola: è perfetto. Non c’è personaggio, episodio, immagine, parola, spazio bianco, virgola: non c’è luogo dell’incantevole intreccio che sia segnato da una minima ombra. Nessuno scrittore, oggi, ha l’eleganza di Kundera: la sua naturalezza; il suo tocco delicato e sovrano»  PIETRO CITATI


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